Category: Incesto/Tabu Storie

Sognando mia cognata Paola

by paolanuda©

Festa di compleanno con inculata di mia cognata Paola

E' estate, ho 43 anni, siamo al mare nella nostra casa in Liguria, oggi è il compleanno di mia moglie Luisa che compie 40 anni, con noi ci sono le due sorelle Paola di 36 e Sandra di 35.

Usciamo al ristorante, è sabato ed è abbastanza affollato, dopo un risotto alla marinara, i tempi si

allungano e siamo al pesce verso le 11, per cui rinunciando al dessert decidiamo di brindare a

casa. Arrivati, mentre le ragazze sono sul balcone a guardare le stelle, prendo dal frigorifero una bottiglia di Veux Cliquot, nel far questo mi viene una strana idea: se versassi alcune gocce di sonnifero nel vino potrei realizzare il sogno nascosto ma mai assopito di scoprire le bellezze nascoste di mia cognata Paola e perché no di baciarla ed accarezzarla nelle parti intime. Detto fatto aggiungo una decina di gocce a tutti e tre i bicchieri (non posso permettermi che le altre si sveglino) e con indifferenza offro i bicchieri sul terrazzo. Passano circa 10 minuti e tutte e tre hanno sonno, dopo un quarto d'ora dormono tutte e tre. Paola e Sandra sono in un letto matrimoniale, mia moglie nell'altra camera. Aspetto 20 minuti poi mi alzo e inizialmente con cautela tocco Paola su un fianco, non da nessun cenno di risposta, tocco anche Sandra ed è lo stesso. A questo punto abbasso il lenzuolo, Paola è sul fianco destro, con molta cautela sollevo la T-shirt fino alle spalle, così addormentata pesa un quintale! Con fatica le abbasso lo slip fino alle ginocchia... Che culo divino, una rotondità cosi perfetta delle natiche è degna di un'adolescente e tale sembra anche per le piccole mammelle, il pube dai peli scuri ma radi, i fianchi stretti.

Lentamente e delicatamente penetro con l'indice tra i peli del pube, apro le grandi labbra ed infine entro nella vagina, mi muovo lentamente, nessun segno di movimento da parte di lei. Ora esco dalla vagina e mi avvicino al bruno fiore dell'ano dischiudo le natiche e senza fatica sono dentro di lei, dopo poco c'è un ostacolo.. è la popò!

Estraggo il dito ed annuso è forte ed inebriante! Mi fermo per un istante a contemplarla il pene ritto, accanto a lei Sandra è prona, le sollevo la corta camicia da notte, le abbasso le mutandine e a questo punto prendo la telecamera e le riprendo,

avvicinandomi e allontanandomi dai loro culetti nudi. Appoggio la telecamera, mi avvicino a Paola e, con fatica la giro supina, mi sdraio sopra di lei. il pene ritto, ma impacciato nella ricerca della sua vagina, al fine sono dentro di lei, mi muovo lentamente, lei apre gli occhi e dice "è giorno? " per risposta la bacio sulla bocca.

Vengo fuori di lei, in questo, forse per la stimolazione addominale o per il precedente massaggio

rettale, dice con un filo di voce: "devo andare in bagno". L'aiuto ad alzarsi, barcolla, l'accompagno sul w. c. , defeca, devo aiutarla in tutto compreso nel pulirsi. La riaccompagno al letto, la faccio coricare prona. Prendo ancora alcune gocce di sonnifero e con una pipetta le faccio scivolare in bocca. Le sue belle natiche sono nude davanti a me, aspetto non più di 5 minuti, il cazzo ritto come il pennone di una bandiera, quindi mi metto a cavalcioni su di lei, mi allungo e lentamente appoggio la punta del glande sul bruno fiore, piano piano mi faccio strada, , poi con un colpo deciso penetro dentro di lei, è come un guanto, lievi

asperità stimolano il mio pene, lei mugula qualcosa e si muove un po' rendendo il tutto ancora più piacevole, al fine vengo dentro di lei. Mi alzo ancora fremente, tocco il culetto di Sandra, penetro con il dito nel suo ano, il mio pene si rizza ancora, mi avvicino a lei e lentamente la sodomizzo, è piacevole, stretto ma stimolante, in breve le innondo il culo.

Le ricompongo. Ritorno in camera mia e mi sdraio, ma dopo mezz'ora sono sveglio, mia moglie dorme profondamente, è prona, do anche a lei alcune gocce di sonnifero, le tolgo gli slip e in breve sodomizzo anche lei. Al mattino verso le 11 quando si svegliano hanno la testa pesante, ma non ricordano nulla.

Mia cognata Paola va in prigione

Sono un medico, da circa nove mesi sono separato, per gli alti costi degli alimenti sono stato costretto a cercarmi un lavoro che mi assicurasse buoni guadagni, anche se lontano da casa. Tramite un mio amico avvocato mi è stato proposto di fare il medico in un nuovo carcere modello in una piccola isola vicino alla Sicilia.

Il carcere ospita detenuti condannati per crimini sessuali che non abbiano comportato atti violenti maggiori (ferite gravi o morte); nel carcere vi sono sia uomini che donne che vengono lasciati sempre nudi, è concesso fare l'amore ma qualsiasi atto di sesso non consenziente viene punito con tre mesi in più di detenzione per entrambi.

Io devo effettuare una visita all'ingresso e controlli ogni 15 giorni. Ho iniziato il lavoro da 3 mesi e nei tempi morti esco dal carcere e vado al mare a nuotare e prendere il sole, ormai è una routine e personalmente il fatto di vedere uomini e donne nudi a me non fa ne caldo ne freddo.

Sto leggendo il programma della giornata con i nuovi ingressi, quando nella lista vedo un nome che mi fa sobbalzare: lo stesso di mia cognata Paola... possibile?. Leggo il dossier: la data e il luogo di nascita corrispondono! Paola è nubile ed è un'insegnante; tre anni addietro un genitore aveva sporto denuncia contro di lei per atti di libidine contro il figlio. Conoscendola da anni per la sua fermezza e castità (malgrado io l'avessi insediata più volte perché mi piace tantissimo) questo era impossibile. Un amico avvocato aveva presentato un controesposto e tutto sembrava fosse finito in nulla. In realtà la denuncia era andata avanti e avendo lei cambiato casa l'avviso dell'udienza non era pervenuto ed era stata condannata a tre anni di detenzione! Incuriosito accendo il televisore della security che permette di visionare i locali interni del carcere ed accendo il registratore. In quel momento Paola entra nell'accettazione, la guardia le chiede le

generalità quindi la invita a deporre tutti gli accessori e gli indumenti personali in una cassetta, lei non vorrebbe ma viene costretta da una sculacciata con una racchetta di legno. In breve è nuda, si copre il pube con una mano ed il seno con l'altra,le viene ordinato di stare sull'attenti, poi viene accompagnata

nel locale doccia; la detenuta in piedi viene legata polsi e caviglie a due tubi su una pedana girevole, quindi una guardia con una pompa a pressione prima la inschiuma davanti e dietro poi la sciacqua come in un'autolavaggio. Ma ora non è una detenuta qualsiasi: c'è Paola con il suo culetto sempre desiderato di fronte

a me, le sue piccole tette il suo pube ancora infantile malgrado abbia superato i 40.. non posso fare a meno di masturbarmi! Una fonata e poi l'accompagnano nuda nel mio studio. Quando mi vede trasale, cerca di coprire le intimità e mi chiede cosa io faccia lì, le rispondo che faccio il mio lavoro e per quanto dispiaciuto per la sua condizione avrebbe dovuto ubbidire e farsi visitare da me.

La peso, la misuro quindi le chiedo di camminare alcune volte avanti e indietro nello studio: lo spettacolo delle sue chiappette in movimento è indescrivibile, la filmo e la fotografo di nascosto: il mio pene scoppia nei pantaloni! Paola ha una scoliosi infantile, con questa scusa le chiedo di piegarsi in avanti a gambe leggermente divaricate mettendo in mostra il roseo e virginale fiore anale e la passerina ricoperta da una delicata peluria: splendido! La faccio sdraiare supina sul lettino, la visito con calma , controllo il seno con professione ma con piacere, palpo l'addome ed infine

indossati i guanti, prendo un po' di crema, l'appoggio sulle piccole labbra ed inizio una lenta e piacevole visita ginecologica, proseguo per alcuni minuti e Paola involontariamente inizia a bagnarsi, gemendo silenziosamente. Ora arriva il momento più desiderato: la faccio mettere a pancia sotto, inizio a massaggiarle le spalle e la schiena ma i miei occhi sono inchiodati sul suo meraviglioso sedere, lei si rilassa un po' e colgo l'occasione per spiegarle le caratteristiche della prigione che lei non conosceva, è evidente che se non vuole avere

rapporti sessuali non voluti deve stare sveglia poiché le camere, seppur singole non hanno porte, pertanto le propongo di farmi da infermiera di giorno, così negli spazi morti avrebbe potuto fare un sonnellino! Lei dice di accettare anche se le ribadisco che dovrà comunque sempre restare nuda ad eccezione di un paio di calze bianche autoreggenti.

Ora scendo a massaggiarle le natiche, si contrae un po' ma io delicatamente le apro e le avvicino al solco mettendo sempre più in mostra l'amato buchetto del culo,in questo lento movimento la vagina si apre e si chiude portandola lentamente ad un delicato piacere; colgo il momento per metterla a pecorina e senza tanti preamboli inizio l'esplorazione rettale: si contrae subito rendendo l'operazione impossibile. Chiamo la guardia affinché le tenga le chiappe aperte mentre io la esamino, ma lei si divincola ancora come una puledra selvaggia. A questo punto le metto un rotolo sotto la pancia le bendo gli occhi e la faccio legare ai polsi e alle ginocchia. Con un po' di crema mi apro con difficoltà la strada nel suo culetto tra urla e lamenti, dapprima con uno poi con due dita, quando le estraggo il suo ano è oscenamente aperto e pronto per

essere sodomizzato, faccio un tampone per le feci: dico alla guardia che devo portarlo in laboratorio e chiedo alla guardia di portare Paola in camerata. Invece resto lì, la guardia aspetta un attimo poi dice a Paola che l'avrebbe inculata per punirla della sua insubordinazione, in realtà sono io che messo a nudo il mio cazzo turgido e coperto di vasellina l'appoggio al buchetto e inizio a sfondarla. Si oppone con tutte le sue forze ma pian piano la cappella si apre strada e penetra di qualche centimetro tra i suoi pianti e le sue urla rendendo il mio cazzo ancora più voglioso. Lo allontano di un poco, prendo la rincorsa e spam! Glielo schiaffo tutto dentro! Ora la stantuffo avanti indietro per alcuni minuti, lei non urla più e comincia a gemere finché le inondo le viscere con il mio

sperma. Non gemere per me era stata dura! Faccio finta di tornare nella stanza, rimprovero la guardia, per non averla ancora ricondotta in camerata. Ora le dico di farsi una doccia e di andare in camera, ci saremmo rivisti nel pomeriggio per il suo lavoro di infermiera.

Torna dopo neanche un'ora il volto è un misto di paura e scoramento, cammina con le gambe semiflesse ed allargate...mi racconta quello che le aveva

fatto "la guardia" e come appena arrivata in camerata dopo il pranzo era stata costretta a passare tra due fila di detenuti che la palpavano in ogni parte, quindi costringendola a dire che era lei che lo desiderava costretta a mettersi a quattro zampe ed inculata da quello che sembrava il capo. La consolo abbracciandola, evitando accuratamente di toccarle il sedere, lei mi ringrazia dandomi un bacio sulla guancia. Mi sento un po' cattivello! La faccio sdraiare a pancia sotto e le applico una crema con dell'anestetico sul culetto in fiamme, sta subito meglio e mi da un altro bacio, questa volta sulle labbra anche se molto casto.

Quel pomeriggio ha lavorato sempre vicino a me, purtroppo non ha avuto tempo di riposare e quando è tornata in camerata era già stanca.

La notte successiva Paola non ha chiuso occhio e al mattino era distrutta. A questo punto le faccio una proposta, lei sa che l'ho sempre desiderata e pertanto le propongo di diventare la mia amante, solo così potrà evitare di essere molestata. Potrò baciarla e fare all'amore con lei usando la sua passerina tutte le volte che vorrò ed il culetto due volte alla settimana. Annichilita Paola risponde di sì.

Mi denudo ed in men che non si dica sto facendo all'amore con lei. Pian piano anche lei prova piacere ed infine raggiunge l'orgasmo. La bacio teneramente quindi la metto prona e con tanta cremina anestetica la penetro nel culetto, che ormai già avvezzo mi accoglie docilmente. Si gira verso di me, mi bacia sulla bocca e in un sussurro mi dice: "è stato bellissimo lo voglio tutti giorni, sia nella passera che nel sederino e se ce la fai anche più volte al giorno, ti amo!" Ho realizzato il sogno della mia vita!

Vacanza omaggio

Apro la cassetta delle lettere e trovo il solito quintale di pubblicità. Tra le tante una offre addirittura una vacanza di due settimane per tre persone in un fantastico Club sul mare in Francia. Sciocchezze mi dico, perché mai regalare una vacanza?

Per altro, ricordando di aver ricevuto in passato proposte similari, spinto dalla curiosità provo a telefonare. Mi risponde una voce femminile gentile e con accento francese mi rassicura dell'onestà della proposta: il nome era stato sorteggiato a caso da un'agenzia pubblicitaria con cui avevo già avuto contatti. A questo punto penso di accettare, per il periodo previsto (luglio) oltre a mia moglie Luisa è libera da impegni anche sua sorella Paola, una ragazza che non nascondo mi aveva sempre attirato

fisicamente, specie dopo che in un'occasione (sono medico) avevo potuto vederla per una lombalgia completamente nuda (due natiche di una sfericità perfetta su un corpo quasi adolescenziale per una donna di 36 anni! ). Ne parliamo e partiamo alla data stabilita. Arriviamo in aeroporto ed una macchina ci aspetta per portarci a destinazione. Dopo circa un'ora di viaggio arriviamo ad un cancello di una grande villa, percorriamo un lungo viale e scesi dall'auto entriamo nella hall.

Siamo accolti da un'elegante ragazza che ci invita a firmare un foglio per la registrazione, ci dice

di lasciare i bagagli, quindi una giovane cameriera ci accompagna in una grande sala a specchi e ci prega di attendere alcuni istanti.

Passano circa dieci minuti e da uno degli specchi entra una bellissima donna mora di circa 40 anni, indosso ha un collare di velluto rosso, ma per il resto è completamente nuda! Restiamo stupiti, ma lei ci spiega prontamente e gentilmente che nel club si pratica il naturismo.

La signora ci dice che il fatto di esse nudi non ci deve preoccupare: tutto quello che è sessualità e concesso solo nelle camere personali e all'interno del nucleo di persone originale.

Mia moglie e mia cognata rispondono che non hanno nessuna intenzione di fare le nudiste, ma la signora gentilmente ci mostra una copia del documento appena firmato in cui ci evidenzia che la penale per non ottemperarsi all'abbigliamento del club è di 200.000 euro.

La costernazione non serve, ci guardiamo, parliamo brevemente tra noi e gioco forza accettiamo. La signora richiama la cameriera, adesso anche lei nuda, salvo un fermacapelli in velo bianco; ci aiuta a raccogliere i vestiti mentre noi ci spogliamo.

Malgrado un momentaneo

imbarazzo, da parte mia non nascondo che i primi sguardi sono

per il culetto di mia cognata Paola. La cameriera se ne va con i nostri vestiti e la signora con un sorriso dice a mia moglie e a mia cognata di uscire dalla stessa porta, senza mai voltare il capo, dirigendosi verso un lungo corridoio. Io e la signora seguiamo a circa 2 metri, davanti allo spettacolo delle natiche nude di Paola e Luisa in movimento il mio pene si rizza come il pennone di una bandiera. La signora come distrattamente lo afferra, mentre continuiamo a camminare; lei non muove la mano ma il cammino stesso facilita una dolce masturbazione; sto quasi per venire ma arriviamo al

fondo del corridoio, la signora lascia il mio pene e bussa ad una porta sulla destra. è uno studio medico, all'interno una dottoressa bionda di circa 30 anni, con indosso un lungo camice bianco (vestita! ), ci viene spiegato che sarà fatto un prelievo del sangue per escludere AIDS e company ed una visita medica.

La signora segnala alla dottoressa che sono un medico, per cui eccezione alla regola sono ammesso a presenziare alla visita delle mie due compagne. Mentre Paola aspetta nell'anticamera con la Signora, mia moglie Luisa viene invitata a sdraiarsi sul lettino supina.

è un letto basso molto largo. La dottoressa le palpa le mammelle, schiaccia i capezzoli (Luisa ha

un gesto di sofferenza alle labbra), quindi le ordina di piegare le ginocchia e di aprire le cosce: con un dito esamina tutta la vagina lentamente dall'esterno all'interno, poi penetra in profondità e continua ad esaminarla per circa 5 minuti, Luisa è bagnata e il mio cazzo sempre più dritto!

A questo punto quasi con brutalità la fa alzare e le dice di mettersi a pancia sotto a carponi, Luisa un po' per l'eccitazione involontaria accumulata un po' rassegnata si pone accucciata.

La dottoressa umetta l'indice con un po' di crema e senza a ne ba lo introduce nel buco del culo di mia moglie!

A differenza del davanti l'esame è breve, mi guarda e dice in inglese "Dear collegue do you want to analyze your wife ass? " (Caro collega vuoi analizzare il buco del culo di tua moglie? ).

Con l'uccello sempre ritto eseguo, proseguo per due o tre minuti, poi la dottoressa dice "It's enough" (è abbastanza).

In italiano dice "va tutto bene, avanti l'altra". Entra mia cognata è intimorita e si copre il pube con una mano. Dice "ma è necessario che mio cognato sia presente? ", la dottoressa la guarda con sguardo gelido e dice "certo, sarà il tuo compagno per

almeno due settimane! , adesso mettiti qui in piedi di fronte". Paola esegue, è bella con due occhi intimoriti da cerbiatta, due seni piccoli con i capezzoli rosati, i fianchi più larghi, il pube coperto da una rada peluria scura. La dottoressa le afferra i capezzoli con le dita, li manipola finché non divengono turgidi, poi allarga la mano per racchiudere a coppa le mammelle e le manipola come se dovesse impastare una pizza, Paola nel frattempo continua a coprirsi il pube, io sono seduto di fronte, non resisto più! Mi siedo dietro alla scrivania, in questa posizione vedo Paola di tre quarti posteriore, le chiappe sono serrate e tese, in difesa, lentamente la mia mano si porta sul pene turgido ed inizio a masturbarmi. In quella la dottoressa mi guarda e dice "Signorina Paola, tenga le mani lungo i fianchi e Lei collega venga qui vicino a me! "

Mi alzo turbato, il pene con il glande rosso lucente, mi porto di fronte a Paola che non può fare a meno di guardarlo arrossendo. La dottoressa chiede a Paola di chiudere gli occhi per testare il suo equilibrio, in realtà mentre Paola tiene gli occhi chiusi lei si avventa con la bocca sul mio pene ed inizia a succhiarlo come un gelato,

prima che io venga però si stacca, si ricompone e dice a Paola di aprire gli occhi. Ora scende con la mano lungo l'addome piano di Paola e giunta al pube lo accarezza furtivamente, dice "bene, ora allarga le gambe più che puoi", Paola non vuole e lei con sguardo severo, dice

"ubbidisci, poi regoleremo i conti! " Paola è costernata, mi guarda con due occhi teneri da cane punito, io cerco di sostenere lo sguardo ma non posso nascondere, ed il pene sempre ritto lo dimostra, che sono estremamente eccitato. Paola allarga le gambe, in questa posizione, la scarsa

peluria non nasconde le grandi labbra della sua vagina, la dottoressa apre un cassetto e

prende un cilindro in gomma, lungo una ventina di centimetri e di 5 centimetri di diametro, lo unge con della vaselina, e ordina a Paola "ferma! ", così dicendo, molto lentamente lo strofina contro la sua vagina e lentamente, ma inesorabilmente lo fa penetrare completamente.

Un po' per la lentezza della manovra ed un'innegabile delicatezza il volto di Paola si illanguidisce, e quando alla fine l'aggeggio viene

tolto un ampio umore misto ad un po' di sangue scivola lungo le sue cosce. "ero vergine" dice Paola con un filo di voce. "Ora vediamoti la schiena.. Bene c'è una discreta scoliosi! " Non posso evitare di ammirare quel dolce incarnato, quella schiena stretta e lunga che si allarga morbidamente in due glutei tondi e paffutelli che potrebbero sostenere l'universo. Le fa allargare un po' le gambe e la fa piegare in avanti, nel far questo le natiche si dischiudono e vedo il bruno fiore del suo ano.

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